venerdì 14 novembre 2014

Ricordo d'estate

Lo vedo che spicca un balzo proprio davanti all'acacia. Poi si sposta sotto l'alloro, e anche lì si esibisce in un saltello, un po' goffo per la verità. Guarda qualcosa che ha in mano: il volto è corrucciato. Osserva il prato ed emigra decisamente sotto l'ombrosissimo leccio. Qui non salta, ma agita il braccio destro verso l'alto, più volte.
Dev'essere una nuova disciplina sportiva, mi dico. Del resto, impossibile rimanere aggiornati su tutte le novità che ogni palestra propone. Però, bravo questo signore non più giovanissimo che non rinuncia neanche in vacanza a tenersi in forma. In fondo, è arrivato da pochi minuti e già si allena...
Lo sportivo si allontana, sempre più pensoso.
Dopo qualche minuto, appare la sua compagna. Molto più giovane di lui, aveva mandato SMS entusiasti durante il tragitto:  "Siamo a La Spezia! Siamo a Lucca! Tra mezz'ora siamo da voi!"
Fa piacere, tanto entusiasmo, non lo nego... Perciò rimango sorpresa quando la vedo comparire con un'aria mortificata. Guarda il pavimento, non alza lo sguardo.
Panico. Avrà trovato un topo in camera? Il bagno non perfettamente pulito? La doccia che perde?
"Mi dispiace mi dispiace mi dispiace... Ma non possiamo rimanere, ce ne andiamo."
"Qualcosa non va?" domando preoccupata.
 No, figurati, tutto benissimo... Solo che lui... Il posto non è come se lo aspettava, ecco."
"Non mi ero spiegata bene sulla faccenda del naturismo? Questo poi mi dispiace..."
"No. Il naturismo non c'entra. È che... Dài ti dico che dobbiamo andarcene, altrimenti lui mi fa una testa così e mi tiene il muso per tutto il we!"
"Per carità, ci mancherebbe che io voglia rovinare il we a qualcuno, figuriamoci. Nessun problema. Dovete passare il we in un posto che vi piaccia e vi faccia stare bene. Solo, potrei sapere che cosa ha contrariato il signore?"
"Ecco... Qui il cellulare non prende molto bene. E lui non sa stare senza."
Ah ecco. Confermo, questa è proprio la destinazione sbagliata per lui
.
Però, uno che, tra il profumo dell'alloro e della lavanda, del timo e della salvia, tra l'ombra del leccio e  quella dei cipressi, non riesca a godersi un momento di serenità, beh, lo ammetto... non lo invidio per niente.