lunedì 8 dicembre 2014

Le affinità elettive



Ho tre categorie di "amici" su FB. 

1. Parenti lontani. Apprezzano specialmente le foto delle bambine.
2. Amici d'infanzia. Vivo nel terrore che mi tagghino in foto della prima media.
3. Sconosciuti che mi chiedono l'amicizia perché condividiamo qualcosa, spesso l'adesione a un gruppo. Conversazione tipica con questi ultimi.
"Ciao! Grazie dell'amicizia!"
"Ciao! Ma come mai me l'hai chiesta?"
"Beh, credo che abbiamo qualche interesse in comune..." (Qui di solito ci sta bene uno smile con un occhiolino).
"Quale gruppo? Quello sui genitori adottivi? Che bello, e tu quanti bimbi hai?"
"No, no, niente bimbi..."
"Ah, allora deve trattarsi di quel gruppo sulla poesia contemporanea. Bello..."
"No, veramente di poesia non ci capisco niente..."
"Ci sono! Anche tu appassionato di musica da viola da gamba! Ma è fantastico!"
"Ehm... No, per la verità non mi intendo di musica. Ma tu sei naturista, vero?"
"Beh sì, sono naturista. Però sono anche mamma, cittadina, moglie, nuotatrice, figlia, lavoratrice, ciclista, lettrice... Mi piacciono il nuoto, il sole, i libri, il cinema..."
Macché, tutto ciò non interessa il mio nuovo "amico". Dopo qualche rapida battuta fatta per educazione (dove vivi ecc.), ecco che arriva al punto. "Ma tu sei nuda adesso?"
"Che importanza ha?"
"Io sono nudo."
"Bene, mi fa piacere."
"E tu? Sei nuda?"
Se insiste, ecco la risposta standard: "No, veramente stavo lavorando nell'orto. Indosso: mutandoni di cotone ascellari, maglia della salute, camicia a quadrettoni, pullover consunto, pantaloni di tela moooolto larghi, guanti da lavoro, stivaloni di gomma."
"Ah. Beh ci sentiamo, ciao!"
Improvvisamente, chissà perché, al mio nuovo amico sembra che non abbiamo poi tante cose in comune. E ha ragione.