"...E questo è il giardino. Potete stare nudi ovunque..." Incrocio lo sguardo esterrefatto della signorina.
Ahia, ci risiamo. Anche questa settimana, una coppia "tessile" è capitata per caso alla Locanda. Succede, in alta stagione: persone che sono in cerca di un luogo accogliente dove dormire, un sabato di luglio, di bel tempo, possono rassegnarsi anche a prenotare in una struttura che non sarebbe stata la loro prima scelta.
Mi domando spesso come andrebbe in un mondo al contrario. Dove fosse normale stare nudi, e i vestiti fossero un'eccezione.
"Ma guarda lì! Una signora con un vestito! Che vergogna!"
"Ma come si permette, di uscire di casa in maglietta?"
"Ragionier Rossi, se la trovo ancora una volta in ufficio con i calzini la licenzio in tronco per offesa al pudore!"
Come potrebbe essere uno spettacolo trasgressivo in un mondo così? Facile. Una splendida ragazza, con sguardo lascivo, appare nuda sul palcoscenico. Poi, davanti agli sguardi incantati del pubblico, pian piano, si copre.
Inizia infilando le calze autoreggenti. Poi, lentamente, indossa un paio di mutande molto sexy. Il reggiseno, ovviamente di quelli che fanno sembrare chiunque piuttosto prosperosa. Gli astanti sorridono sotto i baffi: sanno che è arrivato il momento del body... E, infine, il momento clou: un abito fasciante, lucente, brillante. Appena indossate anche le scarpe, la meravigliosa ragazza accenna a pochi passi di danza a ritmo di musica, volteggia sui tacchi e scompare dietro le quinte.
Affascinante, non vi pare? Come ci vuole poco a immaginare il mondo all'incontrario...
domenica 10 luglio 2016
Il comune senso del pudore
domenica 20 marzo 2016
Che cos'è la libertà?
La voce all'altro capo del telefono esprime il disgusto più totale. La delusione più profonda. La disistima più gelida.
"Cioè, mi faccia capire. - dice freddamente - Siete o non siete una locanda naturista?"
"Certo, signora, gliel'ho detto. Si può stare nudi ovunque. Sempre. Al mattino, alla sera. Al pomeriggio. La notte di Capodanno. Al pranzo di Ferragosto." Non so come potrei essere più chiara.
Ma la signora non è convinta. "E allora, come si spiega che si può stare anche... vestiti?" (Quasi esita a dirlo, la signora, sembra che si tratti di una parolaccia.)
E qui, devo fare una confessione che forse disamorerà qualche lettore da questo blog. Ma pazienza: ho scelto di fare la locandiera non certo per piacere a tutti.
Alla Locanda si può stare anche vestiti. Ecco, l'ho detto. Non dappertutto, però: nell'area relax e nella sauna ogni indumento è severamente bandito. Ma in giardino, o nella sala colazioni, sostanzialmente ciascuno sta come gli pare.
Il 90% dei nostri ospiti è naturista. Le persone vengono a trovarci apposta per stare nude. Quindi, ovviamente, chi è nudo si trova a proprio agio. Ma, ecco, io non ce la farei mai ad andare da un signore, o una signora, e intimare: "Ma che fa con i bermuda? Dove crede di essere, in ufficio? Si spogli immediatamente! E che non la sorprenda più con un centimetro di pelle coperto, mi raccomando."
No, non ce la faccio. So che ci sono posti dove questi avvisi vengono ripetutamente fatti. Ma non fa per me.
Per me, naturismo significa libertà. E che libertà sarebbe, se stare nudi fosse a sua volta obbligatorio? I naturisti rivendicano la libertà, non l'obbligo, di stare nudi. Altrimenti si diventa uguali ai "tessili", per i quali viceversa è obbligatorio indossare qualcosa.
E poi, per la verità, i pochi "tessili" che sono venuti da me, dopo qualche ora o qualche giorno, si sono rilassati. Si sono tranquillizzati. Si sono pacificati con la natura e con il genere umano. E si sono tolti tutto. Felici.
www.locandaterramare.it
"Cioè, mi faccia capire. - dice freddamente - Siete o non siete una locanda naturista?"
"Certo, signora, gliel'ho detto. Si può stare nudi ovunque. Sempre. Al mattino, alla sera. Al pomeriggio. La notte di Capodanno. Al pranzo di Ferragosto." Non so come potrei essere più chiara.
Ma la signora non è convinta. "E allora, come si spiega che si può stare anche... vestiti?" (Quasi esita a dirlo, la signora, sembra che si tratti di una parolaccia.)
E qui, devo fare una confessione che forse disamorerà qualche lettore da questo blog. Ma pazienza: ho scelto di fare la locandiera non certo per piacere a tutti.
Alla Locanda si può stare anche vestiti. Ecco, l'ho detto. Non dappertutto, però: nell'area relax e nella sauna ogni indumento è severamente bandito. Ma in giardino, o nella sala colazioni, sostanzialmente ciascuno sta come gli pare.
Il 90% dei nostri ospiti è naturista. Le persone vengono a trovarci apposta per stare nude. Quindi, ovviamente, chi è nudo si trova a proprio agio. Ma, ecco, io non ce la farei mai ad andare da un signore, o una signora, e intimare: "Ma che fa con i bermuda? Dove crede di essere, in ufficio? Si spogli immediatamente! E che non la sorprenda più con un centimetro di pelle coperto, mi raccomando."
No, non ce la faccio. So che ci sono posti dove questi avvisi vengono ripetutamente fatti. Ma non fa per me.
Per me, naturismo significa libertà. E che libertà sarebbe, se stare nudi fosse a sua volta obbligatorio? I naturisti rivendicano la libertà, non l'obbligo, di stare nudi. Altrimenti si diventa uguali ai "tessili", per i quali viceversa è obbligatorio indossare qualcosa.
E poi, per la verità, i pochi "tessili" che sono venuti da me, dopo qualche ora o qualche giorno, si sono rilassati. Si sono tranquillizzati. Si sono pacificati con la natura e con il genere umano. E si sono tolti tutto. Felici.
www.locandaterramare.it
domenica 10 gennaio 2016
Via dalla pazza folla
"SU SU SU! Più veloce! Muovete le gambe! Le ginocchia FUORI dell'acqua! A tempo, a tempo!" "Al mio via, tutti in coro, mi raccomando!" "Un applauso per questi meravigliosi bambini, grazie!"
Raramente, ma qualche volta è capitato, ho assistito a "eventi" organizzati in spiagge o resort: aperitivi, sessioni di acquagym, falò con grigliata, animazioni... E ogni volta mi sono ritrovata a osservare i volti dei forzati del divertimento: che abbiano voglia o meno della rosticciana alla griglia, se la fanno piacere.
Io devo essere molto, molto pigra: ma l'idea di rispettare degli orari ("La sessione di acquagym è tutti i pomeriggi alle 15", "Per la grigliata ritrovarsi muniti di rosticciana alle 18 sulla spiaggia") durante la mia vacanza mi risulta insopportabile.
Provo imbarazzo per questa mia ritrosia, che non giustifico; non c'è niente di male nell'organizzare o partecipare a eventi, ne sono certa. Dev'essere questa l'origine del senso di colpa che mi attanaglia tutte le volte che mi viene posta la domanda: "E che eventi organizzate?".
Raramente, ma qualche volta è capitato, ho assistito a "eventi" organizzati in spiagge o resort: aperitivi, sessioni di acquagym, falò con grigliata, animazioni... E ogni volta mi sono ritrovata a osservare i volti dei forzati del divertimento: che abbiano voglia o meno della rosticciana alla griglia, se la fanno piacere.
Io devo essere molto, molto pigra: ma l'idea di rispettare degli orari ("La sessione di acquagym è tutti i pomeriggi alle 15", "Per la grigliata ritrovarsi muniti di rosticciana alle 18 sulla spiaggia") durante la mia vacanza mi risulta insopportabile.
Provo imbarazzo per questa mia ritrosia, che non giustifico; non c'è niente di male nell'organizzare o partecipare a eventi, ne sono certa. Dev'essere questa l'origine del senso di colpa che mi attanaglia tutte le volte che mi viene posta la domanda: "E che eventi organizzate?".
Meglio chiarire. Alla Locanda non ci sono "eventi". Questo non vuol dire che non succeda mai nulla. Succedono, in un certo senso, sempre le stesse cose. Ma sono anche ogni giorno nuove.
Ogni giorno sorge il sole. (No, non lo organizzo io questo evento, è vero, e non potrei farmene un vanto; però sono io che ve lo faccio ammirare dalla Locanda!)
Ogni giorno il bosco ci circonda: con i suoi colori, molto più numerosi del semplice verde; con i suoi odori, che cambiano con le stagioni; con i suoi rumori e fruscii, lievi e rilassanti. (E questo è il motivo per il quale non siamo dotati di una "doccia emozionale": l'emozione la porta direttamente la natura, fino alla zona relax, fino a voi, senza confini.)
Ogni giorno accendiamo la sauna. Una normalissima sauna finlandese, senza orpelli ma con tutto l'indispensabile. Non è necessario avere chissà quali effetti speciali, la sauna basta farla bene: temperatura giusta, ossigenazione della pelle (e qui, ancora una volta, l'aria del bosco è fondamentale), doccia rinvigorente a cascata. E soprattutto: in sauna di sta nudi e si parla sottovoce.
Ogni giorno arriva la colazione, per la quale, ogni giorno, ho fatto la spesa da produttori locali e ho preparato un dolce.
Ogni giorno si fa conoscenza, conversazione, amicizia. Ogni giorno ricevete consigli su gite, ristoranti, enoteche, spiagge. Se volete, ogni giorno potete leggere un libro diverso, a vostra disposizione in tutte le camere.
E ogni giorno vi dimenticherete dello stress, del mutuo, del traffico, del lavoro, dei vicini molesti: chiuderete tutto fuori dal cancello e vi sentirete più leggeri.
Ogni giorno si fa conoscenza, conversazione, amicizia. Ogni giorno ricevete consigli su gite, ristoranti, enoteche, spiagge. Se volete, ogni giorno potete leggere un libro diverso, a vostra disposizione in tutte le camere.
E ogni giorno vi dimenticherete dello stress, del mutuo, del traffico, del lavoro, dei vicini molesti: chiuderete tutto fuori dal cancello e vi sentirete più leggeri.
Ogni giorno vedo i visi soddisfatti dei miei ospiti. Ecco, questo è l'"evento" che io attendo con ansia!
www.locandaterramare.it
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