domenica 2 luglio 2023

Il congedo del viaggiatore cerimonioso





Lo so, non bisognerebbe. L'abito non fa il monaco, le apparenze ingannano e così via. Ma ci casco ogni volta. Scruto i nuovi arrivati, osservo le loro espressioni, i gesti, gli sguardi. La postura. Il tono di voce. Lombroso, al mio cospetto, era un principiante. Che cosa cerco? Perché frugo con insistenza nei volti, cercando un segno, un indizio?

Devo sapere. Non posso attendere la fine del soggiorno, non posso. Devo capire, indovinare, predire. Consulterò gli aruspici, mi farò fare le carte, leggerò i fondi di caffè; ma ho bisogno assolutamente di stabilire se la persona che ho davanti - giovane, vecchia, dritta, curva, bionda o bruna che sia - appartiene alla schiera più temibile: i recensori.

Sì, quelli che, una volta venuti via da una struttura (o a anche mentre sono ancora lì da voi), non hanno che un pensiero: far sapere a tutti come è stato il loro soggiorno, se c'erano gli scarafaggi in camera, se il latte al mattino era fresco, se gli asciugamani erano lindi e pinti, se l'acqua della piscina puzzava di cloro. Coloro per i quali la vacanza non è completa, anzi, diciamo la verità, non è nemmeno mai esistita se non ne fanno partecipi non solo gli amici, ma anche i perfetti sconosciuti.

Lo capisco, è giusto. Hai un b&b, e la gente vuole sapere come si sta da te. Per fortuna, poi, i miei recensori sono stati solitamente gentilissimi nonché generosi, e non ho che da ringraziarli. Ma prendiamo una coppa di qualche settimana fa.


Tre pallini. Perché, perché? Avendone cinque a disposizione, perché hanno messo solo tre pallini? Eppure, durante tutto il soggiorno, li ho coccolati a più non posso. Latte di mandorla, merenda offerta, aperitivo di benvenuto, caffè a profusione come se non ci fosse un domani, dolci ogni giorno diversi. Chiedo se va tutto bene, e mi giurano che va tutto bene, anzi benissimo. Ma noto uno sforzo nel sorriso. Mentre partono, e mi rassicurano di aver soggiornato da principi, e che torneranno presto, il loro sguardo è quello delle occasioni mancate. Ed ecco che piovono i tre pallini, come tre abnormi chicchi di grandine su un germoglio. A me, che di media ho quattro pallini e mezzo.

In realtà, c'è un metodo unico per capire se la recensione sarà positiva, almeno per le coppie. Un metodo matematico, infallibile. Lo svelo solo agli affezionati lettori del mio Diario.

Si chiudono in camera ore e ore? Arrivano tardi a colazione, con gli occhi sfatti e l'aria imbambolata? Si sorridono in modo complice? Ingurgitano rapidamente il caffè, sbocconcellano distrattamente la torta, ignorano la tua conferenza sulle materie prime a km 0 e riguadagnano rapidamente la camera per non uscirne fino al mattino dopo? Cinque pallini assicurati. E gli scarafaggi potrebbero pure camminare loro addosso, che non ci farebbero caso. Ecco da cosa può dipendere il destino di una locandiera.

locandaditerramare@gmail.com

www.locandaterramare.it

sabato 16 luglio 2022

Altri libertini

Da noi, si sa, il punto di forza è il relax. Il relax naturista. Ma c'è anche chi, in vacanza, ha bisogno di emozioni forti. E quindi opportunamente va a cercarle altrove: per esempio, in posti rinomati per assicurare, oltre la nudità, un'altra serie di passatempi, diciamo così, trasgressivi.

Il tempio di questo tipo di relax pare sia una notissima località nel sud della Francia, Cap-qualcosa. Non ci sono mai stata. In compenso, ne so molto, grazie ai numerosi ospiti che fanno tappa da noi, sia all'andata sia al ritorno. 

L'ospite all'andata lo riconosci subito. Baldanzoso, si è fermato da noi per, diciamo, darsi la carica giusta. Fa abbondanti colazioni, perfeziona l'abbronzatura mirando a eliminare ogni traccia "tessile", si spalma copiosamente l'epidermide di olio perché rimanga lucida e tonica, pregusta le seduzioni di cui sarà oggetto o soggetto, chissà. Parte, infine, guardandoci un po' dall'alto in basso: in fondo che cosa vogliamo saperne, noi, della "vera" trasgressione? Niente, appunto.

L'ospite al ritorno, pure lui lo riconosci subito. Occhiaie, faccia devastata, poco appetito, sonno invincibile: non ti puoi sbagliare. Come sono andate le notti da leone? Spesso, l'Ospite-di-ritorno è prodigo di racconti: "Ah, ma lì sì che c'è tutto, tutto!". Tutto cosa? Pian piano si sbottona; e la locandiera, curiosa, sta ad ascoltare.

Il "tutto" si sostanzia di: sesso di ogni tipo e genere, in qualsiasi numero di partecipanti, pari o dispari non importa; ancora sesso, per forza, altrimenti che sei venuto a fare; sempre più sesso, "come sarebbe non hai più voglia, non siamo mica venuti fin qui per pettinare le bambole"; oddio, veramente a me stasera andrebbe di andare a letto presto, però che fai, è l'ultima sera, non te la godi? Chissà quando ti ricapita.

Ma adesso, tra una fetta di torta sbocconcellata all'ombra, un latte di mandorla fresco gustato sul bordo della vasca, una dormita fino all'alba in giardino, un risveglio con gli uccellini che cinguettano e il cerbiatto che ti guarda dal bosco, l'ospite pian piano si riprende. I neuroni ricominciano a circolare. Le sinapsi si riattivano. La conversazione si fa meno monotona. Il vocabolario ricomincia ad ammettere un numero di parole superiore a 50. Il congiuntivo fa la sua timida riapparizione.

E l'ospite, finalmente rilassato, si chiede, in fondo, che cosa sia la seduzione, quella vera.

domenica 2 gennaio 2022

Oroscopo naturista 2022!

Come sarà il 2022? E, in particolare, come saranno i viaggi, le vacanze, le esperienze naturiste, così messe a dura prova dalla pandemia? Ce lo chiediamo tutti, in queste prime ore del nuovo anno. Ebbene, per avere una risposta certa anzi certissima non c'è di meglio che chiedere, ovviamente, alle stelle! Lo abbiamo fatto per voi e siamo in grado di offrirvi l'Oroscopo naturista 2022!

ARIETE

Sarà un anno che non vi lesinerà ciò che amate: le nuove sfide, le occasioni da cogliere al volo. Se siete già naturisti, sperimenterete nuove località e nuovi modi di praticare il naturismo. Se non lo siete, lo diventerete. Vi consigliamo di trascorrere un periodo alla Locanda di Terramare, scegliendo assolutamente la camera Fuoco: qui troverete nuova energia per le vostre instancabili iniziative.

TORO

Qualche difficoltà iniziale, dovuta al fatto che molte strutture naturiste sono chiuse durante i mesi invernali, sarà fugata in aprile, quando le possibilità di praticare naturismo si moltiplicheranno. Vi piace programmare, pianificare, tenere tutto sotto controllo: ebbene, non esitate a prenotare al più presto una vacanza naturista alla Locanda di Terramare, le camere sono solo 4!

GEMELLI

Gli sbalzi d'umore cui siete soggetti si faranno più vivaci nel 2022, specialmente nella prima parte dell'anno. Il dilemma sarà: tenere a freno la vostra naturale irrequietezza, oppure assecondarla, fuggendo verso nuove avventure? In ogni caso, la Locanda di Terramare avrà la risposta giusta, offrendovi sia la possibilità di socializzare sia quella di trascorrere una vacanza lontano dall'odiata confusione.

CANCRO

La malinconia, una vostra caratteristica acuita dalla situazione pandemica, troverà sollievo in questo 2022, in particolare se deciderete di trascorrere le vacanze alla Locanda di Terramare. Qui, nella camera Acqua, potrete dedicare adeguate risorse alla meditazione, toccando vette di serenità che ora vi appaiono irraggiungibili. 

LEONE

La vostra energia conquisterà chi vi è accanto: se avete un/una partner non naturista, non faticherete a convincerlo della bontà di questa pratica. Potrete quindi trascorrere insieme una splendida vacanza, nella quale eserciterete il vostro indiscutibile fascino su chi vi sta accanto. La meta perfetta per voi è naturalmente la camera Fuoco della Locanda di Terramare! Prenotatela per tempo, però, perché è anche la camera favorita degli Ariete...

VERGINE

La confortevole camera Terra della Locanda di Terramare sarà il luogo privilegiato dal quale esercitare il vostro profondo spirito di osservazione. L'altruismo che vi contraddistingue vi spingerà a offrire il vostro angolo cottura anche a nuove conoscenze fatte alla Locanda: cucinare e chiacchierare insieme è per voi un grande piacere. 

BILANCIA

Segno d'Aria, la vostra destinazione naturista per il 2022 è senz'altro la camera Aria, appunto, alla Locanda di Terramare. I profumi del bosco che penetrano dalla finestra contribuiranno ad affinare le vostre capacità di equilibrio, mentre l'attitudine a mediare sarà preziosa per fare nuove, stimolanti amicizie. Il naturismo sarà per voi spontaneo come respirare.

SCORPIONE

Volete tutto per voi? E lo avrete! Il 2022 vi riserva la grande opportunità di soggiornare nella camera Acqua, quella del vostro elemento naturale, da dove potrete avere il controllo del giardino della Locanda di Terramare, della sauna, dell'area relax. Qui condurrete una persona a voi cara e qui trascorrerete in serenità giorni indimenticabili.

SAGITTARIO

La vostra scintillante intelligenza si metterà in mostra in particolare durante il soggiorno alla Locanda di Terramare, che state appunto per prenotare (anche se ancora non lo sapete). Qui, gli altri ospiti saranno sedotti dalla vostra eloquenza; terrete banco con lunghe conversazioni e farete tante, importanti nuove conoscenze!

CAPRICORNO

Siete un po' snob, confessatelo. Vi piace frequentare i posti giusti con le persone giuste. Ecco un posto dove vi ritroverete con l'anima gemella nel 2022: la Locanda di Terramare, in particolare la camera Terra. Qui recupererete il contatto con le radici più profonde del vostro essere; e qui riuscirete a fare ciò che vi risulta più difficile: vi lascerete, finalmente, andare.

ACQUARIO 

Il vostro misterioso segno vi rende massimamente rispettosi della natura umana. Un luogo dove appunto praticherete il naturismo nel massimo rispetto degli esseri umani, ma anche della natura, è la Locanda di Terramare. Qui assaporerete la gioia di fantasticare, avvolti da una nuvola di benessere che non potreste mai ritrovare altrove.

PESCI

L'indecisione che vi affligge solitamente quest'anno sarà dissipata e vi dirigerete con serenità alla Locanda di Terramare per la più rilassante delle vacanze. Certo, anche qui il vostro spirito inquieto non diventerà statico; ma potrete indirizzare i vostri interrogativi e la vostra curiosità verso elementi profondi o superficiali, come preferite, senza alcuna angoscia. La camera consigliata è ovviamente la Acqua: non vorrete mica essere "pesci fuor d'acqua"!

giovedì 22 luglio 2021

Il grande quiz della Locandiera

Ho cercato di radunare per categorie gli aspiranti ospiti della Locanda, in base ai quesiti che mi pongono telefonicamente. Ecco un florilegio delle domande tipiche, con le tipizzazioni dei chiamanti. Tutti i quesiti sono veri. E come sempre, ogni riferimento a persone realmente esistenti è del tutto casuale!

Il disorientato
"Scusi, quanto ci vuole per arrivare alla Locanda?"
[Magari, se mi dice anche da dove parte, potrei pure cercare di rispondere.] "Beh, dipende, da dove parte?"
"Da Ponte sul Lago."
[Come se sapessi a memoria le coordinate geografiche di tutti i paesini minuscoli d'Italia, nonché i loro collegamenti con strade - autostrade - ferrovie - incroci con semaforo – rotatorie...]

Il curioso
"Scusi, noi vorremmo venire a trovarvi, la vostra Locanda sembra tanto bella, però mia moglie vorrebbe sapere: chi c'è, oltre a noi?" [Mi domando se fanno questa domanda in tutti gli alberghi dove prenotano.]
"Non posso darle informazioni sugli altri ospiti, mi capisce. Anche se le dicessi i nomi di chi ha prenotato, poi, ci sono alte probabilità che voi non li conosciate, dunque sarebbe inutile, le pare?"
"No, che c'entra, non voglio mica sapere i nomi! Soltanto, ecco, che età hanno, da dove vengono, se sono single o coppie..."
[E certo. Perché io, quando ricevo una prenotazione, dovrei anche fare alcune domande, tipo: quanto è alto? biondo? bruno? si depila? e con chi viene? la sua compagna, sua moglie, la sua fidanzata, un'amica? è una coppia omosessuale? siete regolarmente sposati? E la sua moglie / compagna / amica, com’è? alta, bassa, bruna, bionda ecc.]

L’ecologista
"Si può venire senza mezzo privato? Non ho la macchina."
"No, mi dispiace, siamo in mezzo alla campagna, non siamo serviti dai mezzi pubblici, purtroppo."
"Ma se vengo in treno?"
"Rimane alla stazione di Livorno, perché non ci sono mezzi che arrivino qui. Mi dispiace."
"Ma se arrivo alla stazione di Pisa?"
"Ancora peggio, le dico. Non ci si arriva. Guardi che non è nel mio interesse scoraggiarla, lo dico per lei."
"Ma arrivando in aereo?"
"Non abbiamo una pista aeroportuale in giardino, l'aeroporto più vicino è Pisa, dunque sempre troppo lontano per raggiungerci a piedi."
[Continuate voi: l'interlocutore può tirare in ballo l'elicottero, il monopattino, il canotto...]

Il viaggiatore tenace
“E il mare quanto dista?”
“Circa 11 km.”
“Quindi non è vicino.”
“Né vicino né lontano, direi, dista esattamente 11 km.”
“Quindi non ci posso andare a piedi.”
“No, è meglio che prenda la macchina.”
“Perché è lontano, eh?”
“Come le dicevo, 11 km.”
“E quindi a piedi non ci vado.”
“Beh, che vuole che le dica, se è un buon camminatore in un paio d’ore ci arriva.”
“Ah, ecco, quindi ci si arriva a piedi.”
[Volendo, vorrei dire, si arriva a piedi dappertutto, anche al Polo nord. Tutto dipende da che cosa si vuol fare…]

Il nudista oltranzista
“E quindi posso stare sempre nudo?”
“Se vuole, certamente.”
“Ma anche voi state sempre nudi?”
“No, sempre no. Dipende.”
“E a che ora state nudi?”
[Vorrei rispondere che il nostro non è un albergo a ore, ma mi contengo.] “Non c’è un orario, dipende da che cosa abbiamo da fare.”
“E quando arrivo, la trovo nuda?”
[Qui di solito stacco la conversazione. Ma vorrei rispondere che sì, l’usanza della Locanda in effetti è quella di correre incontro ai nuovi arrivati, completamente nudi, abbracciandoli vigorosamente e spogliandoli immediatamente, e che solo l’emergenza Covid, quest’anno, ci ha fatto sospendere momentaneamente questa gloriosa
tradizione.]


Se vi siete riconosciuti in una di queste tipologie, non vi preoccupate. Abbiamo accolto, negli anni, decine e decine di ospiti come voi, che si sono trovati benissimo!



lunedì 24 maggio 2021

Una leggenda vichinga

Da due giorni, l'ospite norvegese - un ragazzone alto, ovviamente biondissimo, ovviamente bruciato dal sole e ovviamente con gli occhi chiari - chiede a colazione un caffè americano. Da due giorni, però, guarda con desiderio il caffè normale, fatto con la moka, che servo agli altri ospiti.
Il terzo giorno, supera la timidezza e mi chiede un caffè "italiano", che gli preparo ben volentieri. Gli si apre un mondo: di sapori, di profumi, di piacere... Non so, fatto sta che, fulminato sulla via di Damasco, Eric (o Svan, o che so io), decide di prendere, d'ora in avanti, esclusivamente caffè espresso.
Anzi. Il quarto giorno, avendo una camera con angolo cottura, si determina a imparare a fare il caffè, così da poterselo preparare quando meglio crede. Mi domanda quindi come si fa. Gli illustro volentieri la procedura, brandendo una caffettiera smontata: l'acqua si mette fin qui, il caffè si mette qui, poi si avvita così, e poi si aspetta che il caffè esca. Soddisfatto, Eric va subito in camera per prepararsi la meravigliosa bevanda.
Arriva un quarto d'ora dopo, desolato, porgendomi la caffettiera che era in dotazione nella sua camera. "Non funziona", mi comunica. 
"Mi dispiace, - dico - gli ospiti precedenti non mi avevano segnalato nulla. Le dò subito una delle mie caffettiere. Ecco."
Ma Eric ricompare, dopo un'altra mezz'ora. Il suo volto tradisce lo sconforto. "Nemmeno questa funziona."
"Ah, no, non è possibile, di questa sono certa. L'ho usata un'ora fa per colazione. Funziona perfettamente."
"Eppure, il caffè non è uscito." La delusione è palese. Il volto è quello di chi sospetta un complotto ai suoi danni.
"Vediamo. Ha messo l'acqua?"
"Sì."
"Ha messo il caffè? Ha chiuso la caffettiera? Ha avvitato forte?"
"Sì". E' quasi offeso che gli faccia queste domande.
"E poi, ha acceso il fornello?"
Eric mi guarda meravigliato. "No. Lei non mi ha detto niente riguardo al fornello. Ha detto solo di chiudere la caffettiera."
Io mi domando sempre come certa gente riesca a partire da Paesi magari lontanissimi, attraversare intere latitudini, e arrivare sana e salva fin qui. Benedetto figliolo...
"Ma se non la mette sul fuoco, come pensa che possa uscire il caffè?"
Eric è quasi scandalizzato dalla mia mancanza di precisione. "Ma lei NON mi ha detto di accendere il fornello, e io non l'ho acceso!"
Non fa una piega. Ancora una volta, è colpa mia. Lo sanno tutti, del resto, che il caffè esce magicamente dalle caffettiere, le quali sono strumenti soprannaturali, erogatori di una pozione magica. Dev'essere una leggenda vichinga. Peggio per me che non la conoscevo.

domenica 16 agosto 2020

Analisi del testo



Eppure non è difficile. Si tratta di un testo di sole 8 parole. Tuttavia, esso risulta indecifrabile per la maggior parte dei miei graditissimi, gentilissimi

ospiti. I quali potranno essere persone più che istruite, magari laureate, lettori accaniti, blogger, giornalisti, perfino insegnanti: ma niente, davanti a quelle 8 parole improvvisamente diventano analfabeti.

"Salve, sono al cancello, può aprire?" 

Sono le 9 del mattino. Tu hai otto persone che stanno facendo colazione e che hanno appena chiesto, tutte contemporaneamente:

- tre cappuccini

- un caffè d'orzo

- una spremuta

- un decaffeinato

- due the

- un caffè normale (meno male). 

Stanno intanto divorando lo yogurt (ma che buono, quello del caseificio qui vicino), il pecorino (di produzione locale), il prosciutto (della Garfagnana), il pane appena sfornato, quindi bisogna anche rimpinguare il buffet. E velocemente. 

"No, veramente non è possibile, dovete tornare più tardi, per favore."

Profonda delusione. Nemmeno gli avessi detto che la camera prenotata invece del letto ha un pagliericcio da galera infestato dalle pulci.

Ore 11: hai sparecchiato dalla colazione e stai pulendo le camere, in fretta, perché saranno presto nuovamente occupate. E c'è da fare la sanificazione col vapore, quest'anno: devi passare in rassegna tende, cuscini, coperte, soprammobili...

"Salve, siamo al cancello! Siamo arrivati!"

"Mi dispiace, davvero, ma dovete ritornare più tardi..." Ti piange il cuore, ma non hai scelta. La loro voce, mentre dicono "Ok, va bene", assomiglia a quella di un condannato al patibolo. Sei quasi certa che, una volta finita la vacanza, scriveranno una recensione intitolata "Le mie prigioni". Al confronto, lo Spielberg di Silvio Pellico era un 4 stelle.

Ore 14. Dopo ore di lavoro, hai una piccola pausa. Che usi per il pranzo. Ti siedi, hai appena riempito il piatto, i tuoi familiari finalmente possono rivolgerti la parola, la forchetta si avvicina alla bocca... 

"Ciao, siamo qui! Ci aprite?"

Eppure lo scrivo chiaro, a tutti, non per cattiveria, ma per necessità. Siamo un posto piccolissimo, l'unica collaboratrice che ci aiuta è fantastica, d'accordo, ma anche lei non ha il dono dell'ubiquità (per quanto a volte l'abbia sospettato). Dobbiamo organizzarci bene per potervi accogliere nel migliore dei modi. Non abbiamo una reception attiva, non siamo un albergo. Qui è proprio casa nostra, ecco.

E allora, cari, carissimi, gentilissimi, benvenuti ospiti, per favore, impegnatevi a decifrare le otto parole, che trovate sempre nella mail con la quale mi chiedete il preventivo:

IL CHECK IN SI EFFETTUA DALLE ORE 15.

Grazie. Oppure che dite, devo fare un disegno?

#locadaditerramare

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Locanda di Terramare

lunedì 29 giugno 2020

Sequestro di persona

Giovani, sono giovani. Uno si aspetterebbe che siano svegli. Sono italiani, ma ritornano da un viaggio a Vienna, quindi si immagina che se la sappiano cavare, più o meno, negli accidenti della vita.
"Aiuto, aiuto! Il cancello si è rotto! Non riusciamo a uscire, siamo bloccati dentro, aiuto per favore!"
Il dolce visino di lei mentre picchia alla mia porta è stravolto dal terrore. Sto preparando la torta al cioccolato, ma lascio tutto e mi precipito.
"Che cosa è successo?"
"Il cancello è bloccato, non riusciamo ad aprirlo!"
"Mah, vi ho aperto nemmeno mezz'ora fa, quando siete arrivati, e funzionava perfettamente."
Mi si rizzano i capelli sulla testa al pensiero di essere accusata di sequestro di persona: mi vedo già alla sbarra degli imputati, mentre imploro "Vostro onore, glielo giuro, non l'ho fatto apposta, si è rotto il cancello, almeno non mi dia l'aggravante della premeditazione..."
Giungo al cancello e vedo la giovanissima viaggiatrice che lo scuote con grande energia, spingendolo verso l'esterno. Mi tranquillizzo, e la tranquillizzo:
"No, guarda, per aprirlo devi tirare. Verso di te. Così."
Il cancello si apre senza difficoltà.
La coppietta va al mare.
Due ore dopo, la torta è ormai prontissima, quindi sto preparando la crema: che, come tutti sanno, va girata senza interruzione fino a che non rapprende.
Suona il campanello.
"Aiuto, siamo chiusi fuori! Il cancello è di nuovo rotto, non si apre!"
Alla luce dei precedenti, non mi scompongo più di tanto, ma mi chiedo che cosa sia potuto accadere. La crema sul fuoco protesta vivamente. Ma non posso lasciare due ospiti fuori della Locanda, ovviamente.
Arrivo di corsa. Lui e lei sono acchiappati alle sbarre del cancello e le tirano, con notevole energia, verso di loro.
"Eccomi... No, guardate, quando siete fuori, per entrare, dovete spingere. Spingete. Lontano da voi, così."
Il cancello, benché piuttosto vecchio, si apre docilmente. Ma i due vogliono vederci chiaro.
"Scusa - mi fa lui con aria seccata - però eri stata tu, prima, a dirci che per aprire il cancello dovevamo tirare. Vero amore? Non ha detto proprio così? Ha detto 'Tirate verso di voi'."
La prima reazione è quella di dire: "Stai scherzando, spero". Ma per fortuna aspetto un attimo. Li guardo. Sono sinceri, quasi impauriti dalla terribile esperienza che hanno passato, nonché convinti che io li abbia voluti ingannare.
"Dunque, avete ragione, mi sono proprio spiegata male. Dovete scusarmi. Sapete, sono così distratta... Ecco, le istruzioni precise sono queste: per aprire il cancello quando siete DENTRO, dovete tirarlo verso di voi. Per aprire il cancello quando siete fuori, dovete spingere. Scusatemi ancora."
"Ah, ecco, volevo dire, non eravamo noi ad avere capito male..." Si scambiano uno sguardo complice, come chi dice "L'abbiamo colta in fallo, questa qui."
Baldanzosa, lei chiede: "E per chiuderlo, come si fa?"
"Allora, per chiuderlo dovete..." Mi fermo. Non ce la faranno mai.
"Niente. Non dovete fare niente. Lasciatelo aperto, per favore."